La RM nel Carcinoma del Retto

Autori: G.F. Gualdi, L. Bertini, E. Casciani, S. Lanciotti, E. Polettini

Il carcinoma del retto è una neoplasia per la quale la corretta valutazione preoperatoria risulta fondamentale per impostare il corretto iter terapeutico. Il compito della diagnostica per immagini è quello di effettuare una stadiazione loco-regionale quanto  più possibile accurata sia nella valutazione del grado di infiltrazione parietale, sia per  ciò che riguarda il grado di estensione extrarettale e l’eventuale accertamento di linfoadenopatie. Inoltre un compito fondamentale è anche quello di valutare l’eventuale risposta ai trattamenti radioterapici e chemioterapici e di accertare la presenza di un’eventuale recidiva.

Negli ultimi anni la Risonanza Magnetica (RM) ha subito sostanziali trasformazioni derivanti dalle innovazioni tecnologiche che si sono susseguite quali l’introduzione di magneti ad alto campo, di gradienti performanti, di bobine phased array multicanale e nel miglioramento delle bobine endorettali. Questi sviluppi tecnologici hanno sicuramente  consentito l’esecuzione di studi di alta qualità diagnostica grazie all’elevata risoluzione spaziale e di contrasto ottenibile, alla possibilità di una corretta identificazione e distinzione degli strati parietali rettali, alla possibilità di valutare le strutture perirettali e le strutture sfinteriche.

In particolare le bobine di superficie endocavitarie (endorettali) sono attualmente in grado di identificare i vari strati della parete del retto basso(1,2). La RM risulta così la tecnica ideale per la stadiazione del carcinoma del retto, unendo le capacità di un'accurata stadiazione loco-regionale, fino a poco tempo fa appannaggio esclusivamente dell'ecografiaendorettale, alla panoramicità e multiplanarietà proprie della RM.


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