Rettopessi (intervento di)

Definizione | Tecnica chirurgica | Rischi e complicanze

Definizione

L’intervento di Rettopessi si propone di ripristinare i corretti rapporti anatomici tra le strutture pelviche correggendo il prolasso rettale. L’obiettivo è quindi quello di correggere stabilmente il difetto anatomico causato dal prolasso rettale e restituire piena funzionalità alle strutture pelviche alterate e dislocate dal prolasso stesso. Molte sono le varianti di questa procedura chirurgica in particolare per le differenti modalità di accesso e di ancoraggio/sezione del retto alle strutture pelviche di sostegno. Molto spesso prendono il nome dai chirurghi che per primi le hanno realizzate e descritte (Sudeck, Ripstein, Wells, Orr-Loygue, Nicholls, Frykman Golbdberg, Sullivan, Khubchandani, Block, Sarles, PPH (video), STARR, Delorme, Altemeier, D’Hoore).

Tecnica chirurgica

L’intervento di Rettopessi può essere non resettivo, senza quindi associata asportazione di parte del viscere e con unico scopo di ancorare il retto al sacro per impedirne lo scivolamento, o resettivo di una porzione di retto ed eventualmente del sigma. Può essere condotto per via transanale, transvaginale, transperineale, addominale, videlaparoassistito.

Interventi per via addominale: sono necessari quando il prolasso è alto o in caso di patologie associate (ginecologiche, urologiche, intestinali): in questo caso è possibile, oltre ad ancorare il retto al promontorio sacrale ed eventualmente sezionarlo insieme al sigma ridondante, riparare un eventuale enterocele, sospendere i visceri pelvici del comparto anteriore e medio e posizionare, se necessario, protesi biologiche o riassorbibili. Le tecniche mininvasive (videolaparoscopia) consentono di rendere la procedura veloce ed agevole.

Interventi per via transanale: indicati in caso di prolasso rettale esterno o prolasso rettale interno con eventuale associato rettocele; sono, laddove indicati, meno invasi degli interventi addominali e con più rapida ripresa nel post-operatorio. Possono essere eseguiti a mano oppure utilizzando le suturatrici meccaniche disponibili sul mercato.

Interventi per via vaginale: indicati in caso di patologia ginecologica associata o con prevalenza dei disturbi vaginali (rettocele, cistocele associato); consistono essenzialmente in una colpoperineoplastica posteriore con una associata rettoproctopessi. In sintesi, mirano a rinforzare la parete posteriore della vagina plicando la muscolare del retto per chiudere il difetto causato dal rettocele e, se necessario, riparare l’associato cistocele. Interventi per via perineale: utili per riparare le strutture muscolari, eseguire una eventuale associata plastica degli elevatori, posizionare una eventuale protesi, plicare ed ancorare il retto.

Rischio e complicanze

La corretta indicazione e la rigorosa selezione dei pazienti è la base di un buon risultato chirurgico indipendentemente dalla tecnica utilizzata. I rischi e le principali conseguenze degli interventi sono spesso condizionati da una non corretta diagnosi e dalla omessa valutazione delle patologie associate. La recidiva del prolasso è sempre possibile. Attenzione alla disostruzione del retto in caso di preesistente incontinenza fecale (potrebbe peggiorare in modo rilevante se non si esegue una eventuale riparazione degli sfinteri); l’incontinenza fecale correlata al prolasso va attentamente studiata: fisiologica nel caso del prolasso rettale esterno per l’impossibilitata chiusura degli sfinteri, patologica se collegata anche ad alterazione della morfologia degli sfinteri. Utile valutare il corretto funzionamento dei muscoli al piano degli elevatori: una eventuale dissinergia addomino-pelvica dovrebbe essere sempre diagnosticata per consentire una ginnastica di riabilitazione prima o dopo l’intervento chirurgico. Le complicanze più rilevanti sono la stenosi (restringimento) dell’anastomosi, spesso conseguente al cedimento (deiscenza) della sutura retto-anale, la fistolizzazione (perianale o retto-vaginale), sanguinamento, ematomi, ascessi, sepsi.


Autore: Prof. Massimo MONGARDINI